Ciao @DjDas e grazie per la tua pronta risposta.
Ecco le mie osservazioni al tuo dubbio:
1) la traduzione in italiano per il sito ufficiale penso debba seguire un iter più complesso fatto di copywriters e peer reviews in quanto rapresenta la voce ufficiale dell’azienda e non si possono ammettere refusi o male interpretazioni.
Personalmente, anche se penso di conoscere abbastanza bene l’inglese, non mi sentirei al momento di propormi come traduttore esperto. In più penso che se non si sono ancora adoperati per tradurre in italiano le pagine del sito sarà probabilmente perché la diffusione di FP nel mercato italiano non ne giustifica al momento un investimento sulla traduzione.
2) perciò un sito autogestito dedicato alla (al momento) “piccola” comunità italiana dei supporter di FP secondo me aiuterebbe a diffodere maggiormente in Italia questo prodotto e la filosofia che c’è dietro, con l’obbiettivo di farla crescere, seza i vincoli imposti da procedure ufficiali che immagino esistano nell’organizzazione del lavoro detro FP.com.
3) il sito che immagino non è solo un contenuto di traduzioni in italiano di testi presi da FP.com, questo è solo l’inizio per permetterci di presentare chiaramente il prodotto e la sua filosofia.
In realtà potrà essere usato per organizzare e promuovere eventi e incontri in tutta Italia per promuovere FP e per stimolare il dibattito e far conoscere meglio gli obiettivi promossi da FP.com (Long-Lasting Design, Fair Materials, Good Working Conditions, Reuse and Recycling) che nascono in questo caso per rispondere ai problemi generati dalla produzione di telefoni, ma si possono estendere a praticamente qualsiasi prodotto sul mercato.
4) un sito per la comunità italiana di FP insieme alla sua presenza sui canali social (es. Facebook) nascerebbe anche per permetterci di conoscerci meglio, di contarci, di vedere come siamo distribuiti sul territorio, di permettere a chi si sta avvicinando all’idea di acquistare un FP di vederlo da vivo e magari provarlo incontrando qualche altro fairphoner vicino casa, di suggerire libri e/o altri siti da consultare per approfondire le problematiche sollevate da FP, ecc.
Non c’è limite alle idee che potremo avere a riguardo se abbiamo a disposizione dei canali che possiamo autogestire in piena autonomia rispetto alle risorse messe a disposizione da FP.com per le comunità.
Se riusciremo a creare una comunità online e offline intorno a FP, ne guadagneranno sia la comunità stessa che FP.com che sarà quindi ben felice di sostenerci.
5) e così finisco, quello che ho esposto sopra sono in breve alcune delle idee che mi sono venute in mente da quando sto seguendo il feomeno FP, però sono aperto e speranzoso di sentirne di nuove e stimolanti da altre persone.
Insomma poiché credo molto nella condivisione, vorrei che diventasse un progetto condiviso e ovviamente che non richieda a nessuno troppo tento da dedicare (beh giusto un pò all’inizio per creare la struttura, ma a regime più persone saremo più il progetto crescerà con solo un piccolo impegno da parte di ciascuno dei partecipanti). Male che va, avrò buttato qualche decina di € per la registrazione e l’hosting del sito…
Spero di avere chiarito meglio il mio pensiero oltre che ad aver convinto qualcuno in ascolto a farsi avanti 
Comunque aspetto altri commenti a riguardo
Un saluto da Roma
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